13 Gen 2015

Uova alla diossina, i dubbi in una lettera

Proponiamo la segnalazione, pubblicata dal settimanale Il Cittadino, con cui un lettore esprime i suoi dubbi su modalità e tempistiche del recente caso diossina.

A proposito di uova alla diossina. La stampa locale e nazionale ha dato ampio risalto alla notizia secondo la quale dalle analisi condotte dalla Asl due anni or sono su campioni di uova di gallina poi risultate essere allevate nel cortile dell’ex Consorzio Agrario di Desio si sarebbero riscontrate preoccupanti presenze di diossina che i grillini hanno attribuito alle emissioni gassose dell’inceneritore di rifiuti di Desio.
Sospetto che potrebbe risultare un boomerang a carico di chi lo ha sollevato. Mi sono documentato e ho letto (fonte: www.simanet.ispiambiente.it) che indagini rilevate nel 2010 sull’origine delle diossine dimostrano che queste si formano per effetto delle emissioni da inceneritore di rifiuti nella misura di un trentesimo rispetto a quelle normalmente prodotte dallo scarico della motorizzazione civile e per 1/400 rispetto a quelle prodotte da camini delle residenze.

Ora, è possibile che nessuno abbia pensato che l’aia dove razzolavano le galline è immediatamente a ridosso dell’impianto semaforico tra via Milano e Sabotino dove sostano permanentemente code di auto a motori accesi? E che pertanto quella può essere presumibilmente la ragione della concentrazione di diossina nelle uova?

Leggo che le analisi dell’inquinamento atmosferico secondo i rilievi del Ministero della Sanità sono da attribuire agli inceneritori nella misura del 5% e che secondo dati rilevati a Torino (l’ultimo inceneritore inaugurato nel 2013) l’incidenza sarebbe scesa all’1%.

Oltretutto le indagini effettuate dalla Asl avrebbero acclarato più alte presenze di diossina nelle uova in aree non servite da inceneritori e che (comunicazione del sindaco di Desio) rilievi effettuati su terreni a Desio classificati ex aree A in esito all’evento Icmesa del 76 e collocate a 2 km dall’inceneritore (come nel caso del consorzio agrario) non hanno dato alcuna presenza di diossina. A questo punto viene chiaramente il sospetto che qualcuno usi la solita arma della psicosi della diossina da inceneritore per guadagnarsi voti una volta per la poltrona di consigliere regionale e la prossima per quella di deputato alla camera al posto dello sfortunato giovane desiano Tripiedi.
Achille Vismara, Desio (da Il Cittadino – Brianza Sud, 3/1/2015)