Sole 24 Ore: «Rifiuti, prima mina per l’esecutivo»
I rifiuti valgono quanto la farina di frumento (300 euro la tonnellata) o il latte fresco (500 euro la tonnellata). È un’ingiustizia, certo; ciò succede quando si ferma un impianto di trattamento dei rifiuti nell’Italia che straparla di rifiuti zero e al tempo stesso getta per strada l’immondizia. A Napoli si ferma per manutenzione l’inceneritore di Acerra e senza impianti i prezzi del servizio rifiuti salgono, e i cittadini (quelli che la pagano) pagano una tassa rifiuti sempre più insolente. E se tutti sono d’accordo sui principi generici della tutela dell’ambiente (punto 7 del programma di governo), il modo in cui gestire in pratica i rifiuti potrebbe essere una delle mine sulla coesione del Governo
Conte 2. La versione ultima del programma dice al punto 9: «Il Governo si impegna altresì a promuovere politiche volte a favorire la realizzazione di impianti di riciclaggio e, conseguentemente, a ridurre il fabbisogno degli impianti di incenerimento, rendendo non più necessarie nuove autorizzazioni per la loro costruzione», come se il riciclaggio non avesse bisogno di essere completato, a valle, con impianti di incenerimento. La Tav ebbe un ruolo divisivo nella composizione di maggioranza uscente; nella maggioranza entrante ciò potrebbe accadere con i rifiuti.
Fonte: Il Sole 24 Ore