30 Ago 2016

“Rifiuti zero”, un’opportunità o un mito?

Zero waste è un ideale, più che una soluzione concreta. Lo ha rilevato Stefano Consonni, professore presso il Politecnico di Milano, nell’ambito dell’incontro organizzato a Piacenza dal laboratorio Mater.

 

Zero waste è un ideale, più che una soluzione concreta. Lo ha rilevato Stefano Consonni, professore presso il Politecnico di Milano, nell’ambito dell’incontro organizzato a Piacenza dal laboratorio Mater.

“Zero waste”, reso in italiano con “rifiuti zero”, è un concetto adottato da un ampio numero di organizzazioni e istituzioni in tutto il mondo, ma con sviluppi diversi tra loro, senza un’omogeneità di fondo o una regolamentazione condivisa.

Il concetto di “zero waste” registra consensi generali, ma secondo il docente si basa su un equivoco di fondo: l’idea che la terra sia un sistema a “rifiuti zero”. «Che è vero per il pianeta nel suo insieme – concede Consonni – ma non certo per i suoi sottosistemi».

Consonni, nel suo intervento, prende in considerazione alcuni casi esemplari di città virtuose, come San Francisco (USA), Opotiki (Nuova Zelanda) e Adelaide (Australia); attraverso una attenta analisi dei dati il professor Consonni ridimensiona i successi di queste esperienze, smontando alcuni falsi miti.

A San Francisco, per esempio, l’equivoco è dato dall’inconsistenza dei dati e all’approssimazione delle stime, tanto che, a conti fatti, la città usa lo smaltimento in discarica addirittura in misura maggiore rispetto all’UE.

L’obiettivo rifiuti zero – conclude il docente – va oltre la gestione e le strategie; è una sorta di ideologia, più che un’opportunità concreta. Lo smaltimento dei rifiuti, nella realtà, fa parte di un sistema complesso ed è la soluzione che permette di eliminare fonti di inquinamento e residui che intaserebbero il sistema stesso.
Inoltre, precisa Consonni, il paragone tra situazioni diverse è improponibile a causa di un’assenza di dati organici e di definizioni non concordi sul significato di “rifiuti urbani”.

 

Le schede dell’intervento (pdf)