Energie e sinergie, un sogno concreto per il territorio
“La sfida della sostenibilità ambientale. Sinergie e strategie nella gestione del servizio pubblico in Brianza”: Brianza Energia Ambiente ha voluto chiudere le celebrazioni per il sessantennale della sua fondazione con un convegno mirato a stimolare una riflessione su approcci e buone pratiche nell’ottimizzazione delle risorse pubbliche del territorio.
A parlare dell’argomento, nel pomeriggio di lunedì 18 novembre presso la sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno, sono intervenuti esperti e autorità che hanno offerto suggerimenti, tratteggiato ipotesi, proposto soluzioni sui diversi fronti che i territori e le società pubbliche devono affrontare per dare agli utenti un servizio all’altezza dei tempi e delle esigenze attuali.
Dopo l’introduzione del moderatore Matteo Speziali e il benvenuto del padrone di casa, il presidente di Brianza Energia Ambiente Mario Carlo Novara, ad aprire il convegno a Cesano Maderno sono stati i saluti istituzionali del vicesindaco di Cesano Maderno, Francesco Romeo, che da un lato ha sottolineato la sensibilità del Comune nei confronti delle pratiche sostenibili su tutti i versanti, dall’altro ha fatto presente che «la valorizzazione delle società pubbliche è una delle sfide per il futuro da ricercare nell’esclusivo interesse dei cittadini. L’implementazione di nuovi modelli di utility per la gestione dei servizi rappresenta una garanzia per le comunità», ha proseguito, «assicurando efficienza e qualità dei servizi. Ed è questa la strada su cui vogliamo e dobbiamo incamminarci con tutti i partner e gli attori coinvolti in questi processi di modernizzazione e buona gestione».
Marina Romanò, consigliera delegata della Provincia di Monza e Brianza, ha posto l’accento sul ruolo di Brianza Energia Ambiente in questo processo, una storia «di lungimiranza e innovazione. Da anni l’azienda ha compreso l’importanza di tutelare l’ambiente e la promozione dello sviluppo sostenibile. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di questa visione per affrontare le sfide del futuro, come la transizione verso un’economia circolare e l’adattamento ai cambiamenti climatici». La sfida, ha ribadito, riguarda anche le istituzioni, e proprio la Provincia si farà promotrice nei prossimi mesi di un appuntamento per «avviare un nuovo dialogo con le aziende del territorio proprio sul nuovo orizzonte della sostenibilità ambientale».
«Sostenibilità e sviluppo sono il binomio che garantisce una crescita che rispetta l’ambiente, ma che si fonda su cambiamenti concreti. La sostenibilità, dunque, deve camminare insieme alla capacità di investire, senza mai perdere contatto con le nostre comunità», ha poi sottolineato Federico Romani, presidente del Consiglio regionale della Lombardia. «Solo così sapremo rafforzare il ruolo dell’identità dei territori, la vera forza e il vero vantaggio competitivo del sistema Lombardia. La sfida che abbiamo di fronte è dimostrare che l’ambiente e la sostenibilità sono occasioni di sviluppo. Fare sistema è la parola d’ordine per ottimizzare le risorse e attivare economie di scala. L’obiettivo che dobbiamo porci è accompagnare la Regione attraverso la transizione ambientale, sapendo che non si può tornare indietro ma che, al contrario, bisogna guardare avanti investendo sullo sviluppo economico e lavorando sulla sfida climatica e ambientale».
Alessandro Marangoni, ceo di Althesys, collegato da remoto, ha introdotto il primo intervento tecnico, “Le utility, tra sfide globali e valore locale”, proponendo una disamina sulla direzione che sta prendendo il settore delle società pubbliche, influenzato dallo scenario geopolitico, dove l’energia «diventa il motore del sistema e cambia le regole del gioco». Il manager ha ricordato l’importanza di affiancare la transizione ecologica e spingere sul ruolo di rinnovabili e infrastrutture, segnalando che grazie anche al PNRR sono raddoppiati, in tre anni, gli investimenti in energia e settore idrico, mentre il settore si riorganizza spingendo verso alleanze e collaborazioni necessarie per fare massa critica sul mercato. Apprezzabile anche il consolidamento delle sinergie tra energia, rifiuti e idrico, «una simbiosi industriale – ha rilevato Marangoni – a contrasto delle esternalità negative».
Chicco Testa, presidente di Assoambiente, collegato da Roma, si è espresso sulle politiche per lo smaltimento dei rifiuti e sui limiti con cui le tecnologie ancora si confrontano (“si affacciano sul mercato categorie di prodotti completamente nuovi, per esempio i pannelli fotovoltaici in scadenza”) e sui possibili percorsi futuri che si aprono per il recupero (“siamo il Paese più riciclone d’Europa, ma c’è ancora spazio per crescere, specie nei rifiuti urbani”), una sfida che Società come Brianza Energia Ambiente, ha sostenuto, potranno senz’altro affrontare.
Dai rifiuti all’energia, la prima sessione della tavola rotonda seguita ai due interventi ha toccato il possibile ruolo delle CER, Comunità energetiche rinnovabili. La sessione si è aperta il contributo video di Isabella Tovaglieri, europarlamentare, membro a Bruxelles della Commissione ITRE. «Brianza Energia Ambiente è un modello di energia green che vogliamo esportare in Europa», ha sottolineato, ricordando che i prossimi cinque anni saranno un punto di svolta per il futuro delle nostre aziende e dell’industria europea. «Sarà fondamentale una revisione complessiva del Green Deal con una prospettiva di lungo periodo che però metta al centro la competitività delle nostre imprese vincendo la sfida della concorrenza con i grandi attori globali che oggi ci vede schiacciati tra Cina e Stati Uniti», ha anticipato
Tovaglieri.
A entrare nel merito delle CER è stato Alberto Pinori, direttore generale Harley&Dikkinson, che ha illustrato ai presenti lo stato dell’arte, tra esperienze e percorsi delle Comunità energetiche rinnovabili, esperimento di cui si cominciano a vedere i primi frutti sul territorio. Le CER, ha illustrato Pinori, hanno vissuto un percorso travagliato sul piano legislativo, nel tentativo di valorizzare l’autoconsumo evitando abusi e distorsioni; a oggi le CER in Italia sono 168, ubicate prevalentemente in Piemonte, Lazio, Sicilia e Lombardia; il numero è raddoppiato nell’ultimo anno, nella logica della condivisione dell’eccesso energetico con altri soggetti pubblici e privati, capace di creare un impatto ecologico e sociale virtuoso per la collettività.
Interagendo sul tema il sindaco di Cesano Maderno, Gianpiero Bocca, ha espresso la visione strategica della sua città, ma anche la posizione e le intenzioni dei Comuni soci di Brianza Energia Ambiente su rifiuti e ambiente: «la Città di Cesano Maderno, come anche tutti gli altri soci di Bea, sta facendo un percorso abbastanza importante in questo senso», ha confermato Bocca; «tutto ciò fa parte di un meccanismo di governance che deve ovviamente trovare una sua corrispondenza all’interno delle norme e delle leggi», ha rimarcato. «Siamo in una fase storica decisamente importante e l’ambiente è un aspetto che deve essere necessariamente tenuto in considerazione: credo che non possiamo non guardare avanti rispetto al paradigma di modernizzazione anche dei processi industriali, e gli sviluppi verso cui sta andando Bea sono un’occasione unica, che può e deve essere colta da parte degli amministratori. Sono processi lunghi che hanno bisogno di tempo, ma l’indirizzo politico che dovrebbe essere condiviso da tutti è la valorizzazione delle società pubbliche, gioielli preziosi per le nostre città», ha concluso.
Nella seconda sessione la tavola rotonda ha spostato l’attenzione sul tema delle sinergie, presenti e potenziali, tra società pubbliche, tema particolarmente sentito da Brianza Energia Ambiente.
Il consigliere regionale Alessandro Corbetta, membro della Commissione permanente che si occupa di Programmazione, bilancio, società controllate e partecipate, ha citato l’esempio virtuoso di interazione tra Bea e BrianzAcque: «creare sinergie significa mettere in rete le qualità di ognuno e aiutarsi a vicenda su determinate partite, per far crescere le società ma far crescere anche il territorio. Bea e BrianzAcque si stanno parlando perché i soci hanno dato un mandato chiaro di integrazione; bisogna vedere se ci sono le condizioni per creare sinergie, ma la visione verso il futuro è continuare in questa direzione, creando un presupposto progettuale per il futuro», ha anticipato. «Che cosa ci riserva il futuro? Devo dire che la Brianza s’è desta o si sta destando; c’è un progetto interessante che genera autonomia sul nostro territorio, genera miglioramento, genera attenzione all’ambiente, può generare economie, può essere di supporto agli amministratori locali. Insomma, può dire la sua in un panorama complesso come quello delle partecipate».
Per Enrico Boerci, presidente e AD di BrianzAcque, «la parola d’ordine è accelerare». Affrontando il tema delle sinergie tra il ciclo idrico e quello dei rifiuti in Brianza, Boerci ha affermato che il lavoro per il processo di aggregazione tra le due società pubbliche marcia velocemente. «L’obiettivo è di concluderlo già il prossimo anno. Quindi il nostro orizzonte d’azione si amplierà per stringere alleanze con altri operatori pubblici o a prevalenza pubblica attivi nel campo della raccolta dei rifiuti, in linea con il mandato ricevuto dalla nostra assemblea dei soci. Il servizio idrico e quello di igiene ambientale sono settori strategici per i servizi ai cittadini e in una Brianza dove il settore privato è florido anche il pubblico vuole dimostrare di sapere e di voler fare la propria parte». La gestione unitaria a livello provinciale di acqua e rifiuti, servizi essenziali e speculari, rappresenterebbe un esempio virtuoso di bioeconomia, pienamente incardinato nell’ambito della transizione verde a vantaggio delle generazioni presenti e future.
Il tema della transizione energetica e delle sinergie sul fronte dei servizi sono collegati a doppio filo, ha rilanciato a stretto giro il presidente di Brianza Energia Ambiente, Mario Carlo Novara: «Per arrivare a risultati convincenti e virtuosi – ha ammonito – servono spalle forti. Strutture solide. Realtà dinamiche. E qui entrano in gioco le sinergie. Sinergia significa unire le forze, lavorare insieme. Ma significa anche cogliere il meglio e metterlo a sistema. Significa costruire un’economia di scala vantaggiosa per tutte le parti in causa. Le società pubbliche del territorio brianzolo hanno dato prova di efficienza ed eccellenza. Società sane che si presentano come uno strumento prezioso per i Comuni».
Il presidente Novara ha quindi concluso il convegno con un bilancio finale e una sintesi di prospettiva dei temi trattati: «Ci piacerebbe vedere un futuro dove le società del territorio si sostengono a vicenda – ha auspicato – dove i servizi pubblici interagiscono, i circoli virtuosi si completano, le attività si consolidano. Sinergia è tutto questo, e anche di più. La sinergia, in fondo, è la forma dell’energia. La accumula, la irreggimenta, la mette a disposizione in modo efficace. Sinergia ed energia hanno una cosa in comune: senza l’una e senza l’altra non si va lontano. E Brianza Energia Ambiente vuole andare lontano».