«Emissioni, nessun pericolo»
Gli impianti di incenerimento dei rifiuti di ultima generazione sono sicuri e pienamente compatibili con l’ambiente: sono le conclusioni di uno studio pubblicato sull’ultimo numero di Ingegneria dell’ambiente, nell’ambito di una retrospettiva sull’incidente di Seveso del 1976 pensata per «contribuire alla divulgazione scientifica delle conoscenze acquisite sulle conseguenze ambientali dell’incidente per Seveso e i dintorni, sui problemi legati alla gestione del rischio di incidente rilevante legato alla presenza di stabilimenti industriali, e, in generale, sui problemi legati alla presenza delle diossine nell’ambiente».
Nell’intervento intitolato “Inceneritori e diossina: evoluzione dei sistemi di abbattimento e di monitoraggio delle emissioni”, a firma di Werner Tirler, Marco Palmitano e Stefano Raccanelli, si rileva come proprio nel periodo dell’incidente di Seveso le autorità locali e nazionali di tutta Europa abbiano preso man mano coscienza del problema delle diossine, cominciando a valutare con
attenzione anche i risultati della combustione di rifiuti e a valorizzare gli sviluppi tecnologici legati alla tutela dell’ambiente. Il know how acquisito nel corso dei decenni, spiegano gli studiosi, consente oggi di garantire un servizio in linea con la tutela dell’ambiente: se infatti gli inceneritori più datati «sono tutt’ora oggetto di valutazioni e preoccupazioni», i sistemi di trattamento realizzati negli ultimi dieci anni «permettono, allo stato attuale, se non di eliminare, almeno di minimizzare le emissioni». Inoltre il recupero energetico effettuato attraverso il teleriscaldamento, valore aggiunto presente in tutti gli impianti di ultima generazione, permette di abbattere ulteriormente le emissioni urbane con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria.
Per questo, conclude lo studio, gli impianti attuali, quando vengono gestiti adottando le migliori tecnologie, «sono in grado di essere ambientalmente compatibili».