06 Apr 2016

La UE punta a valorizzare il teleriscaldamento

La Commissione Europea ha concentrato la sua attenzione sull’opportunità di incentivare le reti di teleriscaldamento, valutando favorevolmente l’opportunità di sfruttare l’energia prodotta da impianti di termovalorizzazione.

 

I piani sono stati resi noti a metà febbraio in un dossier allegato a un pacchetto legislativo relativo alle tematiche energetiche e a un comunicato della Commissione intitolato “Strategie UE per il riscaldamento e il raffrescamento urbano”. Le proposte legislative comprendono misure mirate a «un riscaldamento urbano intelligente, efficiente e sostenibile» in Europa.

Secondo la Commissione, le infrastrutture industriali e gli impianti per la produzione di energia comportano una considerevole quantità di cascami di calore, che rimangono perlopiù inutilizzati. Ci sono tuttavia numerosi esempi di soluzioni per l’utilizzo di questa produzione marginale in forma di teleriscaldamento. A Goteborg, in Svezia, più del 90% degli edifici residenziali sono riscaldati da una rete che, attraverso mille chilometri di tubature, convoglia il calore prodotto da diverse strutture industriali e impianti di termovalorizzazione.

Alla luce dell’aumento della temperatura media che si riscontra in Europa, anche il raffrescamento sta diventando una tematica rilevante; secondo la commissione un valido sistema di teleraffrescamento è urbano costituito dal sistema di refrigerazione ad assorbimento: il procedimento utilizza cascame di calore proveniente da termovalorizzatori e industrie, che nella stagione estiva – attraverso appositi scambiatori – viene convertito in raffrescamento per venire poi convogliato negli edifici attraverso la rete utilizzata in inverno per il teleriscaldamento. Il sistema è già attivo a Vienna, dove il calore prodotto dal termovalorizzatore locale viene usato durante i mesi estivi per il condizionamento. «Le autorità locali e nazionali hanno un ruolo chiave per stabilire il potenziale utilizzo economico dei cascami i calore», segnala il dossier, come pure nel «creare gli opportuni regolamenti e sostenere lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per l’utilizzo di quel potenziale».
(fonte: EUWID)