28 Nov 2017

Ue, allarme smaltimento

Il riciclo in Europa vive un momento di crisi, e non per colpa dell’indisciplina degli utenti: l’allarme lo hanno lanciato in queste settimane Assocarta e Corepla. A fronte infatti di una crescita della coscienza ecologica dei cittadini, che negli ultimi anni hanno permesso di migliorare sensibilmente i risultati della raccolta differenziata, il sistema rischia di incepparsi a causa di un problema di ordine pratico legato all’esportazione dei materiali recuperati. Fino a oggi plastica, carta e vetro venivano acquistati dalla Cina, che però sta cambiando strategia e, nell’ottica di una gestione virtuosa delle risorse, ha sempre meno bisogno di importare dall’Europa materie prime da rigenerare. Al problema legato alla mancata esportazione dei materiali si aggiunge il

recente aumento, a livello europeo, degli scarti non riciclabili: «le aziende di selezione e rigenerazione – spiega il Sole 24 Ore in un servizio – scoprono che sono arrivati fino al 30% i materiali impossibili da riutilizzare», per esempio le confezioni multistrato che abbinano carta e plastica; il risultato è che «le aziende tedesche hanno occupato gli spazi nei loro inceneritori, i quali cominciano a respingere quei rifiuti che alcuni Comuni italiani esportavano in Germania perché non si sono dotati di impianti».

La carenza di impianti, spiegano gli esperti, ha provocato un’impennata fino al 40-50% nel costo dello smaltimento, rincaro che prossimamente si ripercuoterà sui cittadini.