03 Mar 2015

«Rifiuti, la soluzione non è nei preconcetti»

“Cicli, spirali e flussi lineari: che cosa hanno a che vedere con i rifiuti?” Se lo chiede Paul Brunner, professore di analisi del flusso dei materiali presso l’Università di Vienna ed esperto di metabolismo urbano, in un editoriale pubblicato su Waste Management & Research.

 

 

«Oggi la biosfera è il sistema più complesso e sofisticato che si possa immaginare», scrive Brunner, dove si intrecciano diverse dinamiche; i tanto declamati “cicli naturali” sono in realtà un mito, in quanto in natura è difficile reperire processi che si sviluppano in un “ciclo perfetto”, senza prodotti di scarto.

«Non vi è dubbio – spiega il docente – che il riutilizzo e il riciclo permettano di risparmiare energia e risorse, e questo contribuisce in modo significativo a ridurre l’inquinamento. Ma la gestione dei rifiuti è anche un elemento chiave per il controllo dei flussi lineari» per trattare gli inevitabili residui che non possono essere riciclati. E «tra i sistemi più adeguati per ripulire i materiali organici – continua – ci sono gli impianti di termovalorizzazione. Un inceneritore moderno garantisce che le sostanze organiche, anche persistenti, vengano mineralizzate e trasformate in prodotti innocui come biossido di carbonio (CO2), acqua e sali inorganici»; allo stesso tempo «la priorità data al riciclo rispetto allo smaltimento non può essere giustificata citando i sistemi naturali», in quanto «in natura si verificano entrambi i sistemi».

«La soluzione migliore per la questione rifiuti – suggerisce Brunner – è ovviamente produrre senza sprechi», con un’azione preventiva che tenda all’azzeramento, mentre «una strategia Zero Waste globale non è un obiettivo realistico, in primo luogo per le leggi della termodinamica, e in secondo luogo per motivi economici».

Una società senza sprechi non è possibile, avverte ancora Brunner, e l’approccio per una tutela dell’ambiente e della salute deve mirare a una soluzione che coordina le varie risorse sul tappeto – “dalla prevenzione al riciclo, dal compostaggio alla termovalorizzazione” -, al meglio delle tecnologie disponibili.

«Ciò che serve – conclude – è un approccio aperto, libero dai preconcetti: questi sono gli obiettivi, questi sono i mezzi»; la soluzione va trovata «nell’ambito di un sistema composito, proprio come accade per il pianeta Terra».

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