Il ministro Galletti sdogana i termovalorizzatori
«Chi non vuole i termovalorizzatori indichi un’alternativa seria e credibile»: lo chiede il ministro dell’Ambiente Galletti in un’intervista all’Unità.
Chi non vuole i termovalorizzatori «deve attuare una soluzione alternativa seria e credibile»: lo afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nel corso di un’intervista al quotidiano L’Unità in cui offre una prospettiva a tutto tondo sul problema rifiuti in Italia.
«Il nostro nemico giurato sono le discariche, che rappresentano oggi la più grave emergenza ambientale del Paese», ha dichiarato il ministro, aggiungendo che «il 40% della spazzatura sotterrata, che al Sud diventa l’80 quando non il 90%, è una realtà intollerabile e un pericolo inaccettabile per l’ambiente. Siamo e saremo rigorosi».
In quest’ottica Galletti promuove i termovalorizzatori e i relativi incentivi statali, che non sono mai stati «un incentivo a bruciare i rifiuti, bensì una lettura, molto estensiva, degli incentivi alle rinnovabili, in quanto si produceva energia senza l’uso di idrocarburi».
Il ministro avverte che «smaltire i rifiuti correttamente, selezionarli e riciclarli è un dovere delle Regioni. Non è una delle possibilità alternative» perché «già gli italiani pagano centinaia di migliaia di euro al giorno per le inadempienze delle Regioni su rifiuti e depurazione delle acque».
A chi si oppone all’uso dei termovalorizzatori Galletti ricorda che «Vienna e Copenaghen hanno gli impianti in città e non buttano niente in discarica. Da noi – prosegue – spesso si dice no ai termovalorizzatori sul territorio e si propone di mandare a caro prezzo la spazzatura a bruciare nel nord Europa. Questo è grottesco. Chi dice no agli impianti deve attuare una soluzione alternativa seria e credibile».